E’ durata solo 40 minuti la Final Eight di Coppa Italia.
Purtroppo questa è l’amara sentenza che arriva dal PalaWojtyla di Martina Franca dove sono in corso di svolgimento le gare valide per l’accesso alle semifinali per l’assegnazione del Trofeo riservato alle formazioni di serie A2.
I biancorossi di mister Stefani escono per mano del Cristian Barletta in un match rivelatosi interessante e piacevole ma con troppe occasioni non sfruttate e con più di qualcuna concessa agli avversari. E con l’incontro che non concede rivincite nella sua spietatezza del “dentro o fuori” alla fine i conti si pagano.
La formazione non si è espressa al massimo delle sue capacità. Priva di Amoroso (stagione finita per il “lupo”) e di Marcio, costretto in tribuna dal Giudice Sportivo, i ragazzi in campo dovevano forse dar quel qualcosa in più per permettersi il passaggio del turno ed entrare maggiormente nel clima agonistico della tre giorni in terra pugliese.
Le annotazioni principali della partita si condensano tutte nella seconda parte di gara dopo un primo tempo chiusosi sul parziale di 0 a 0.
Dopo che in avvio di ripresa Santana con un rasoterra incrociato porta in vantaggio gli arzignanesi arriva immediata la risposta barlettana che dapprima con Iglesias ristabilisce le distanze e successivamente al 14′ si porta in vantaggio sfruttando una indecisone dello stesso giocatore biancorosso.
Mister Stefani corre immediatamente ai ripari inserendo Santana come portiere di movimento e i risultati arrivano in appena 30 secondi grazie a Major che ristabilisce gli equilibri. Dopo alcune occasioni presentatesi e non sfruttate da entrambe le formazioni, la “svolta” arriva a un giro di lancette dai calci di rigore. Garrote con un tiro di punta da lontano mette inesorabilmente in rete per quel 3 a 2 che rimane tale sino al suono della sirena nonostante gli ultimi assalti alla porta del Barletta.
Le aspirazioni di proseguire il cammino di Coppa vengono pertanto rimesse alla prossima stagione, con il tecnico Stefani particolarmente rabbuiato che pur riconoscendo i meriti degli avversari non si esenta dal confermare la non eccellente prova dei suoi ragazzi.
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